Maltempo in provincia di Venezia

Zaccariotto: «Lavoriamo per passare dalla cultura dell'emergenza a quella della pianificazione del rischio»
  Sono 80 i volontari della protezione civile della Provincia che sono stati impegnati sul territorio per l’emergenza maltempo nel fine settimana. I volontari sono operativi in tutto il territorio e precisamente nel Portogruarese e nel Sandonatese, nel Miranese e nel Cavarzerano monitorando in particolare  la situazione dei fiumi Piave, Livenza, Adige e Gorzone oltre a Brenta, Sile,  Dese e Marzenego. In provincia di Venezia il danno maggiore si registra sulle spiagge dove si sono accumulati chilometri di rifiuti portati dal mare. L’assessore provinciale alla protezione civile Giuseppe Canali: «Il mio ringraziamento ai nostri volontari di Protezione Civile per l’importante lavoro che hanno svolto e che riescono a svolgere in questi giorni nel territorio provinciale».   La Provincia di Venezia può vantare un lavoro capillare e in fase avanzata, per la promozione e il coordinamento dei piani comunali delle acque. «Anche nei giorni scorsi  – afferma la presidente Francesca Zaccariotto - alcuni fiumi del Veneziano sono tracimati, il Piave, il Livenza. Sono avvenimenti non sporadici e isolati ma generati da una concomitanza di fattori che devono essere analizzati e monitorati e rispetto ai quali la nostra Provincia si è posta ormai da tempo l’obiettivo di passare dalla politica dell’emergenza, a quella della gestione e prevenzione del rischio. I Piani Comunali delle Acque quindi sono lo strumento per poter raggiungere questo obiettivo. La Provincia intende sostenere i Comuni più virtuosi sia nella redazione dei Piani delle acque, sia nella fase operativa in base alle criticità individuate ma anche premiando quelle amministrazioni che si siano attivate mettendo a bilancio delle risorse. Il prossimo 30 novembre in Provincia faremo il punto della situazione assieme a tutti gli operatori interessati con una mattinata di studio alla presenza di esperti e dei nostri tecnici».   I Piani prevedono l’analisi del territorio con il rilievo di tutte le reti idrauliche e la verifica delle competenze delle reti scolanti; il rilievo delle affossature private di maggior impatto; il rilievo delle interazioni tra reti fognarie e reti di bonifica; l’individuazione delle priorità; la segnalazione delle principali criticità rilevabili e le misure da adottare per la loro rimozione; la definizione dei criteri per la corretta gestione e manutenzione delle reti idrografiche, la definizione delle linee guida per le nuove edificazioni e lottizzazioni in modo che non possano andare ad aggravare la situazione di rischio idraulico del territorio.
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