Il Nuovo Commissario della Provincia di Venezia

Guiderà la transizione verso la Città Metropolitana
Cesare Castelli

Oggi pomeriggio giovedì 15 gennaio 2015 a Ca’ Corner sede della Provincia di Venezia, in sala Giunta al 4° piano, il commissario Cesare Castelli arrivato in sede alle 14.00, ha avuto un primo incontro con i giornalisti e gli operatori  media.
Si tracciano di seguito alcune parti salienti del suo discorso di insediamento.
“Nell’accettare con entusiasmo il prestigioso incarico di Commissario della Provincia di Venezia, prossima futura Città metropolitana, anzitutto intendo salutare i cittadini consapevole che alla fortuna di vivere in una Città, in un Territorio eccezionale per storia, cultura, opportunità e bellezza, corrisponde la responsabilità di dover affrontare problemi pesanti ed annosi: io sono qui per poter contribuire alla soluzione di qualcuna di queste criticità, con il sostegno delle istituzioni, delle categorie economiche, delle preziose espressioni della società civile e, in particolare, dei lavoratori.
Tengo a sottolineare che l’Amministrazione in tutte le sue componenti (dallo scrivente, ai dirigenti al personale) impronterà la propria attività nella costante ricerca di una sempre più ampia interrelazione con i cittadini affinché l’Ente possa essere davvero una “casa di vetro” aperta a tutti.
Ciò premesso, non nascondo di aver seguito, già per curiosità intellettuale e vocazione professionale, l’appassionante e complesso dibattito che si è acceso, e tuttora si sviluppa, in ordine all’applicazione della legge 7 aprile 2014, n. 56, recante disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni, a seguito dell’entrata in vigore della legge di stabilità 2015.
Il ruolo dei media e della stampa è quanto mai cruciale in questo processo, ed è mia intenzione, come evidenziato in conferenza stampa, valorizzarlo, assicurando relazioni e una comunicazione istituzionale di qualità. Con questo spirito, formulo un auspicio e mi assumo sin d’ora un impegno.
Auspico, innanzitutto, che la delicatezza, la stringente tempistica, la complessità amministrativa, che sono presupposti per l’applicazione di quanto stabilito della legge di riforma delle Province ed istitutiva delle Città metropolitane alla luce dei pesanti interventi della legge di stabilità, siano vissuti e rappresentati all’opinione pubblica tenuto conto dello stato del processo in atto.
Ad oggi, infatti, per la Provincia-Città Metropolitana di Venezia, gli elementi certi sono due:
    il primo, tenuto conto delle funzioni attribuite dalla legge 56, riguarda la spesa su cui stabilire la dotazione del personale di ruolo, che deve essere ridotta almeno del 30%;
    il secondo, che entro 90 giorni dal 1° gennaio 2015, tenuto conto del riordino delle funzioni previsto dalla legge 56, deve essere individuato il personale che rimane assegnato ai propri uffici e servizi ed il personale da assegnare a procedure di mobilità.
Poiché lo Stato, per quanto riguarda i servizi per l’impiego, e la Regione devono ancora assumere definitive decisioni in ordine al riordino delle proprie funzioni che potrebbero essere attribuite alla Città metropolitana, al momento non è possibile individuare, in termini sicuri, né il numero, né le competenze e l’attuale collocazione dei dipendenti della Provincia da porre in mobilità.
Voglio confermare con forza il mio impegno a governare la transizione verso la Città metropolitana garantendo che il relativo processo di riordino avvenga in base a piani di riassetto - organizzativo, economico e finanziario - che assicurino la messa in mobilità, per quanto possibile, di personale garantito dall’accesso al trattamento previdenziale o da corrispondente riallocazione presso altro datore di lavoro pubblico, sulla base di adeguate e democratiche forme di informazione e partecipazione, come previsto dalla legge. Sarà mia cura cercare di mantenere all’ente tutti i rimanenti dipendenti, motivandoli professionalmente e moralmente.
Avere alle spalle personale professionalmente preparato ed incentivato, piuttosto che mortificato da prospettive nichiliste, consentirà non solo di garantire un adeguato livello dei servizi corrispondenti alle attuali funzioni fondamentali, ma anche di rivendicare con forza le nuove strategiche funzioni che la legge Del Rio riconosce alle città metropolitane”.
Auspico, innanzitutto, che la delicatezza, la stringente tempistica e l’alto tecnicismo che sono presupposti per l’applicazione del combinato di quanto stabilito della legge di riforma delle Province ed istitutiva delle Città metropolitane con quanto disposto dalla legge di stabilità, sia rappresentato all’opinione pubblica associando al mero dato economico, dimensionale e funzionale una prospettiva fondata esclusivamente sullo stato del processo in atto."